ORO BIANCO, ORO NERO: TUBERI DI MADRE TERRA

I tartufi vivono in simbiosi con certe piante arboree, come ad esempio pioppi, lecci, querce, per riprodursi, crescere e…..procurare piacere! Nell’intera penisola italiana è possibile reperire tante specie di tartufo.

Sottoterra, a poco più di una manciata di centimetri, si trova questo oro aromatico.

La raccolta dei tartufi avviene per mezzo dell’olfatto di cani addestrati, mentre un tempo si ricorreva ai maiali muniti di museruola, essendo questi animali molto ghiotti di detto tubero.

Torno ora da un percorso, a dir poco, paradisiaco, fra le stradine della storica cittadina San Miniato (provincia di Pisa) dove il profumo del tartufo, i sapori e le specialità delle colline samminiatesi si mescolano in una misteriosa combinazione fatta di cultura e tradizioni locali.

Il tutto condito nel rispetto dell’ambiente con le sue norme e modalità di raccolta del tubero, nella qualità selettiva dei prodotti presentati per la commercializzazione e nelle golosità culinarie preparate da grandi chef che sempre intervengono a tale evento.

E’ da più di 40 anni che qui si tiene la mostra mercato nazionale del tartufo.

Nella mente degli abitanti di questo caratteristico paese toscano è sempre vivo il ricordo della storia di “Bego”: nell’ottobre del 1954 Parigi, il cane di Arturo Gallerini, soprannominato appunto Bego, “sniffò” una roba di 2.520 grammi! Il più grande tartufo del mondo che sia stato raccolto.

Già nel 1050 si parlava della voluttà del tartufo. Infatti in una delle 500 lettere personali scritte dal filosofo e storico bizantino Michele Costantino Psello, si fa riferimento alle delizie di una mangiata di tartufi.

Tartufo bianco o tartufo nero è una ghiottoneria che costa assai, però per chi è amante di tale tubero e non si può permettere di spendere oltre certi limiti, c’è la possibilità di gustare ugualmente dei piatti saporiti ed economici, preparati con alimenti, che si trovano già in commercio, contenenti dei piccoli pezzetti di tartufo tipo il riso, la polenta, il burro, il formaggio, l’olio di oliva extravergine e altro ancora.

L’importante è regalarsi un momento di benessere intorno ad una tavola, pensando di imbandirla con i seguenti ingredienti: semplicità, passione, creatività. Senza dimenticarsi mai di apprezzare comunque il cibo del nostro piatto.

Ho notato, in più di un’occasione, che non a tutti è gradito questo inimitabile profumo e gusto, è un vero peccato, ma devo ammettere che de gustibus non est disputandum!

Giulia Zeroni

Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista

(articolo pubblicato sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)