Il significato etimologico di ciliegia è incerto, si presume egeo-asiatico. In Italia vennero portate dal famoso buongustaio Lucullo. Tra il Cinquecento e il Seicento, probabilmente a Firenze, la voce che prima era “ciriegia” diventa “ciliegia”. E’ stata coltivata un numerose regioni sin dall’epoca preistorica e siccome gli uccelli sono molto ghiotti di questo frutto, attraverso le migrazioni, hanno contribuito a diffonderlo in svariati paesi.
La raccolta inizia a maggio e si protrae fino ad agosto a seconda delle varietà:
- ciliegia selvatica (prunus avium), piccola poco carnosa;
- ciliegia acida (prunus cerasus), cresce in climi rigidi, se ne conoscono oltre 250 varietà tra cui la “montmorency”, contiene melatonina, è acidula e molle e l’”amarena” ha dimensioni più piccole, questa stimola la diuresi. Il loro utilizzo è prevalentemente per confetture, crostate e liquori;
- ciliegia dolce (prunus avium), carnosa, succosa e zuccherina. Più di 500 varietà: tra cui il “durone” dalla polpa soda di colore giallo rosso e la “vignola” rossa o nera, dalla polpa morbida e molto saporita.
Attenzione: dopo essere stata staccata dall’albero la ciliegia non matura più, quindi deve essere raccolta a maturazione. Scegliere quelle con il peduncolo che è necessario per un migliore mantenimento.
Si conservano per circa due giorni in frigo dato che si disidratano facilmente, in un sacchetto per alimenti bucherellato, tenendole, inoltre, lontano da alimenti aromatici poiché assorbono molto gli odori.
Il valore nutritivo di questo goloso frutto (una ciliegia tira l’altra, come solitamente si dice) è dato da una buona dose di potassio, poi calcio, fosforo e vitamine A e C. Possono essere consumate anche dai diabetici, in quanto il tipo di zucchero in esse contenuto (levulosio) non presenta controindicazioni, a condizione, naturalmente, di non aumentarne la quantità (circa 150 gr. per die).
Sono utili in diete ipocaloriche, obesità, indicate nei soggetti affetti da colecisti, disturbi circolatori e stipsi, abbassano i livelli di acido urico, prevengono gli attacchi di gotta. Nell’alimentazione dei bambini è meglio introdurle dopo i tre anni, per evirare il loro potere lassativo.
I peduncoli, essiccati, vengono utilizzati per la preparazione di infusi visto il loro effetto diuretico, contro l’artrite e nelle infezioni delle basse vie urinarie.
Non solo, anche i noccioli hanno una loro collocazione: il legno dei noccioli di ciliegia è un ottimo conduttore termico e mantiene a lungo la temperatura, senza trattenere umidità.
Un sacchetto di stoffa riempito con questi chicchi è utilizzabile sia a caldo sia a freddo.
Nel forno a microonde, per scaldarlo, sono sufficienti 2/3 minuti a temperatura media. Ha un effetto rilassante e calmante in caso di dolori cervicali, mal di schiena, crampi dei dolori mestruali, nervosismo, disturbi del sonno, sciatalgie. Efficace per il riscaldamento dei muscoli prima del relativo massaggio.
Nel congelatore per raffreddare il tutto occorrono almeno 2 ore, avendo cura di inserirlo in un sacchetto di nylon per evitare che il tessuto si bagni. Utile in caso di vene varicose, piedi stanchi e gonfi, distorsioni, contusioni, nonché in caso di febbre in sostituzione della borsa del ghiaccio.
In Giappone tra aprile e metà maggio si celebra la bellissima festa dei ciliegi in fiore, le persone si riuniscono sotto questi alberi per fare “Hanami” , cioè ammirare la bellezza della fioritura e la conseguente delicata caduta dei petali che porta a rendersi conto come la vita sia effimera, perciò diventa anche un’occasione per stare insieme alle persone amate, consumando del cibo e bevendo del tè. Questo fiore rappresenta per i giapponesi, proprio il simbolo della fragilità ma nello stesso tempo persino la bellezza dell’esistenza.
Nelle campagne francesi, invece, gli innamorati usano mettere un ramo davanti alla porta delle fidanzate la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio.
Giulia Zeroni
Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista
(articolo pubblicato sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)