Una pianta che si prende cura della salute degli uomini è proprio la calendula. Infatti i francesi l’hanno soprannominata “petit souci” (souci: pensiero, cura).
Una volta i suoi fiori servivano da barometro campestre, perché se alle sette non erano ancora aperti, pioveva durante il giorno, se invece si aprivano dalle sei alle sette, sortiva una bella giornata e nella medicina naturalista ildergadiana risulta che questa pianta fosse utilizzata contro i veleni.
I fiori, di un arancio intenso, sembrano vogliano esprimere i desideri dell’animo. Nel significato dei colori l’arancione rappresenta l’allegria, ha un’azione energetica che si espande in tutto l’organismo, libera la nostra mente dalle limitazioni, stimola la voglia e il bisogno di esprimere liberamente sé stessi, induce alla saggezza.
Fin dai tempi dei romani i petali di calendula freschi o essiccati venivano adoperati come sostituto dello zafferano.
Mia nonna, invece, mi ha insegnato a utilizzare i petali freschi per colorare le insalate e nello stesso tempo, mi diceva, erano utili per il ciclo mensile. Un altro insegnamento che mi ha tramandato è l’acqua fiorita di calendula: tonico astringente, decongestionante della pelle irritata, utile per la sudorazione e per lenire le screpolature. La ricetta è: preparare un infuso versando in una tazza di acqua calda, un cucchiaio raso di droga sminuzzata ed essiccata (foglie e fiori), far rimanere in infusione per 10 minuti, filtrare e lasciare raffreddare per utilizzarlo. Se il tonico non viene consumato del tutto si può conservare in frigorifero per qualche giorno.
Riassumo le più importanti proprietà che esplica tale pianta.
- Uso interno: regolazione della menorrea, coleretica, antispasmodica.
- Uso esterno: per pelli e mucose fortemente arrossate, scottature (anche quelle solari), fragilità capillare, prurito, geloni, acne, eritema da pannolino, ipercheratosi. Accelera la cicatrizzazione, per questa ragione viene pure impiegata per le piaghe da decubito.
Eccellenti sono anche le sue virtù decorative: essendo una pianta molto rustica è di facile coltivazione, seminata in febbraio-marzo fiorirà fino all’arrivo dell’inverno, regalando un piccolo sole dietro l’altro. Predilige i luoghi soleggiati e un sufficiente approvvigionamento idrico.
Giulia Zeroni
Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista
(articolo pubblicato sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)